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PALAZZO SAN GERVASIO

da: La Basilicata nel Mondo - 1924-1927

Comune di Palazzo S. Gervasio
Serpeggia fra questo popolo lavoratore una sorda agitazione. Ne è causa la sospensione dei lavori per l'impianto del macchinario di sollevamento per l’acquedotto di questa abitato, che i cittadini avrebbero dovuto vedere ultimato, da oltre un anno.
L’acqua che si beve, e cattiva, molto lontana dal paese e minaccia di volerci abbandonare, perché scarsa. Il popolo, che non può saziarsi quest’anno neppure di pane, per fatalità d’una generale carestia di grano, vorrà vedersi forse anche privato dell’elemento più necessario alla vita dell’acqua potabile ?
Questa onorevole Amministrazione Comunale, non trascurando nulla di tutto ciò che sa di bene e di progresso per questa simpatica cittadina, ha inviato una sdegnosa protesta a S. E. contro il Genio Civile di Potenza, perché questo riprenda subito in esame e consegni allo appaltatore Cataldo Nicola, i lavori del piano di sollevamento da farsi a circa un chilometro, vicino questa stazione ferroviaria.


a Palazzo San Gervasio, tale Giovanni xxx era da qualche tempo l'amante della piacente yyy Luisa, maritata a Donato hhh.
I due, profittando dell’ assenza del hhh, si trattenevano l’altro giorno in piacevole colloquio, quando inaspettatamente sopraggiunse il marito.
Il xxx corse allora a nascondersi nella cucina, ma, vedendo il hhh dirigersi verso il luogo dove si trovava, estrasse la rivoltella e gli tirò contro due colpi.
Il disgraziato fu colpito al viso ed al ventre, e prontamente raccolto fu trasportato in gravi condizioni al Policlinico Gianturco a Potenza.
I due amanti sono stati tratti in arresto.

Per iniziativa d’ un comitato cittadino, si è venuti nella idea di offrire, come si è fatto per il Re, una patriottica pergamena al Principe Umberto di Savoia, in ricordo della gratitudine per la sua visita a questa laboriosa ed ospitale Terra Lucana.


a Palazzo S. Gervasio, è giunta finalmente l’acqua potabile.
Lunga, ansiosa è stata l’attesa. Mille e mille le difficoltà, ma tutte superate dalla tenace ed energica operosità del sindaco cav. Agostino D’Enrico.
La cittadinanza, impaziente, attendeva la sospirata e salutare acqua del Sale, quando i primi fontanini cominciarono a gettarla.
La gioia traspariva dal volto di tutti, tutti vi accorrevano per godere lo spettacolo magnifico dell’acqua sgorgante dai cannoli.
Palazzo che stima ed ama sinceramente il suo sindaco non ha mancato “di manifestargli la sua gratitudine per il grande beneficio ricevuto. I suoi concittadini attendono la non lontana inaugurazione ufficiale dell’acquedotto in paese, insieme a quella del grandioso Edifizio scolastico, per dimostrare al cav. D’Enrico tutta la ammirazione.
In quel giorno, tutta Palazzo sarà lietissima di presentare i suoi devoti omaggi all’illustre figlio della nostra Basilicata On. d’Alessio, sottosegretario al Ministero delle Finanze che, con deferenza, ha concorso a sollecitare l’opera del nostro Acquedotto, e la sua gratitudine all'infaticabile Provveditore alle Opere Pubbliche per la Basilicata, che pure vi ha cooperato.


Palazzo S. Gervasio — Una festa di fede e di cuori è quella svoltasi nell’ampia sala del nostro fascio di Combattimento. La nostra sede splendeva di luce e di folla. Sapientemente organizzata dal nostro amato segretario Politico, cav. prof. Giuseppe Spezzacatene, che nulla trascura per l'affermazione completa del verbo fascista, la festa riuscì oltremodo solenne lasciando un grato ricordo nell’animo degli innumerevoli fascisti e di tutte le autorità convenute nella Sala. Tra il vende dell’edera e l'affascinante luce di molte lampade, due figure simboleggiavano la grandezza e l'autorità dell’Italia Fascista: S. M. Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, e S. E. Benito Mussolini, luce del Fascismo, il pubblico numeroso e tutto fascista ascolti, attentamente il bel discorso dello amato Segretario politico, tutto dedito alla esatta comprensione del momento attuale, e alla organizzazione delle giovani avanguardie e dei Balilla. Il dotto discorso che fu denso di fede e che piacque moltissimo, fu spesso interrotto dagli applausi dei numerosi fascisti, che vedono in Giuseppe Spezzacatene l'entusiasta gregario dell’oscura vigilia che nulla neghi alla causa del glorioso movimento fascista. Il direttorio fu insediato nelle persone dei signori: cav. dott. Belsanti Michele, cav. avv. Gasparini Giuseppe, dottor Wertmuller Gino, rag. Campanelli Nicola, e prof. Lichinchi Federico, nomi di provati fascisti, che raccolgono nella cittadinanza larga massa di simpatia e di stima. Per l'occasione parlarono anche il valente giudice avv. Gino De Magistris, e lo stimato R. Direttore didattico professor Lofranco che molto bene dissero il primo della riacquistata autorità statale, e dei vari denigmatoni che all’estero svolgono opera deleteria, e contro i quali sempre e ovunque vive la potenza dall’Italia Fascista ed il secondo dei doveri e del lavoro che il nuovo italiano, forgiato dalla divisa di S. E. Mussolini, deve compiere. Entrambi furono salutati da potenti alalà.


Palazzo S. Gervasio — Con carattere di particolare solennità è stata celebrata la festa in onore del Taumaturgo di Padova. Le vie della città addobbato con archi e festoni, ed illuminate da una miriade di lampadine elettriche, presentavano un colpo d’occhio suggestivo. Degna di grande ammirazione la Cassa armonica dello Ditta Fratelli Pirati di Altamuna. Sopra di essa ha trovato degnissimo posto il rinomato concerto musicale di Venosa diretto sapientemente dal valente maestra sig. Rinaldi Giovanni. Incessanti o divertentissime le corse ippiche un cui si è particolarmente distinta la Camicia Nera sig. Nozza Donato nella gara dei primi cavalli. Degno di noto il canna allestito da “ Peppino ‘o marenaro ,, che ha seguito la statua miracolosa durante il giro processionale con un manipolo di Piccole Italiane, I fuochi d’artifizio della ditta Lorusso, già più volte premiata con medaglia d’oro, sono stati una affermazione mirabile dell’arte pirotecnica. Le tradizionali batterie del Largo S. Rocca, a devozione dei nostri americani, hanno riscosso una ovazione da parte del pubblico.
Vada un doveroso ringraziamento a tutta il comitato organizzatore, presieduto dall’instancabile sig. Palono Pasquale.


a Palazzo S. Gervasio, da oltre un mese trovasi al comando della stazione dei RR. CC. il maresciallo maggiore sig. Eugenio De Francesco. Egli viene da Postiglione (Salerno) preceduto da fama d’integerrimo funzionario. A noi non è mancata l'occasione di avvicinarlo e, con viva soddisfazione, abbiamo apprezzate le sue doti non comuni d’istruzione, d’intelligenza e di energia, nonché i sentimenti perfettamente sinceri alle direttive del fascismo. Il servizio di pubblica sicurezza a lui affidato procede inappuntabilmente; la cittadinanza gliene è grata, e si augura che il nuovo maresciallo De Francesco resti qui per molto tempo.

Un’attiva ed energica propaganda per il Prestito del Littonio si e svolta, e continua a svolgersi in queste Scuole, ad iniziativa del R. Direttore Didattico, prof. Luigi Orlando.
Si sono finora sottoscritte, tra gli insegnanti e i padri degli alunni, lire cinquantamila e novecento.
Si spera che le scuole di Palazzo, in numero di diciassette, diano al Prestito del Littonio oltre centomila lire.


da Palazzo S. Gervasio, salutato dal corpo insegnante, dalle autorità e da moltissimi cittadini, è partito per Amalfi il nostro ben amato R. Direttore didattico, prof. Luigi Orlando, lasciando, nell’animo di tutti, un grato ed affettuoso ricordo delle sue doti di mente e di cuore.
I maestri tutti vollero dargli un attestato di affetto e di rimpianto, offrendogli un vermouth e una artistica statuetta con orologio di precisione. Parlarono per l’occasione la distinta signorina Rossi e il prof. Pagano Vincenzo, e commossero gli animi di tutti i colleghi e dell’istesso Direttore, che, con le lagrime agli occhi, ringraziò della nobile e cordiale manifestazione di schietta amicizia e di sincera fratellanza.
La cittadina ha appreso con rammarico la partenza dell’ ottimo funzionario.


a Palazzo S. Gervasio, proveniente da Genova, passò la cara salma del Carabiniere Michele Ciola, da Genzano, ucciso vigliaccamente, in atto di compiere il suo dovere, da un delinquente a Pegli. Solenni e grandiose onoranze furono rese alla povera vittima da questa patriottica cittadinanza.

Si è svolta l'interessante Rassegna Cavallo Mulattiera, ordinata dal Ministero dell’Economia Nazionale allo scopo di dare incremento alla produzione del mulo d’Artiglieria.
La Commissione giudicatrice era composta dai signori Maggiore Torre, Direttore del deposito di Santa Maria Capua Vetere; Dottore De Mauro, Capo del Servizio Zootecnico presso il suddetto Deposito, Capitano Fiorelia e il comm. Cerabona in rappresentanza degli allevatori, a cui su unanime richiesta della stessa Commissione si aggiunse l’egregio Sindaco di Palazzo cav. uff. Agostino D’Enrico, di una indiscussa competenza nel campo ippico.
Risultarono approvati alla monta gratuita dell’asino stallone eraniale numero cinquanta cavalle di cui 27 premiate altresì con premio in moneta di lire cento e tre con premio superiore.
Il giudizio della Commissione e l'operato del Comitato locale han lasciato pienamente soddisfatti gli allevatori, i quali fanno voti che la stazione di monta sia istituita subito in località centrale di facile accesso per loro maggiore comodità.

Autore: tratto da: La Basilicata nel Mondo - 1924-1927

 

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